Dario for President… ?



Questo è solo un divertissement, ma se lo facessi davvero alle prossime elezioni politiche? Se cioè mi candidassi alla Presidenza del Consiglio? Da solo, naturalmente, ovvero non collegato a un qualche partito o ad una coalizione; in pratica contando solo sull’eventuale sostegno della gente anche sul piano economico, dato che non sono per niente ricco. Già, perché per fare propaganda alle elezioni sono necessari molti soldi e se non sei ricco di tuo ti tocca accettare la sponsorizzazione di qualcuno; così la tua bella e tanto decantata autonomia e indipendenza se ne va in malora: nessuno fa niente per niente, infatti, e chi ti appoggia si aspetta qualcosa in cambio. Se invece chiedi da 1 a 10 euro ai singoli elettori, non di più, il tutto ovviamente registrato, contabilizzato e trasparente, non devi niente a nessuno se non quello che hai promesso agli elettori stessi. E se li deluderai — nessuno è perfetto — avrai fatto perder loro al massimo qualche caffè.

Bellissimo, ma cosa gli prometto agli elettori? Gli altri fanno già a gara a promettere di tutto e di più alle varie associazioni, corporazioni, sindacati, imprenditori, artigiani, casalinghe, pensionati, donne, giovani e gay. Ognuno ha la sua area di competenza: ci sono quelli che i principi cattolici hanno la priorità su tutto, quelli che bisogna salvare il lamantino macchiettato, quelli che sono tanto ma tanto impegnati nel sociale, quelli che ce l’hanno tutto duro… anche il cervello. Insomma, ognuno ha il suo territorio di caccia. E poi, ho le mie idee, le mie opinioni sul sociale, sull’ambiente, sulla scuola, sulla ricerca, sul lavoro, sulla stessa politica. Insomma, qualunque cosa dirò ci saranno molti che non saranno d’accordo. Cosa posso dire di diverso?

L’unica cosa che mi viene in mente è forse banale, ingenua, magari eccessivamente semplice, ma credo che sia davvero l’unica cosa che gli altri hanno dimostrato di non saper mantenere, ammesso l’abbiano mai promessa:

Prometto che tutto quello che farò, lo farò in buona fede, senza doppi fini o interessi personali. Che cercherò sempre di basare le mie decisioni su valori condivisibili, sul rispetto per la dignità dell’individuo e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, nel modo più onesto e trasparente possibile. Che le mie decisioni si baseranno su riscontri oggettivi e sulla competenza e l’esperienza di chi conosce davvero i problemi che andrò ad affrontare. Che ascolterò tutti, gli amici e gli avversari, e che poi prenderò la mia decisione assumendomene in pieno la responsabilità, indipendentemente da chi mi abbia sostenuto o si sia opposto ad essa. Che rispetterò sempre i principi fondamentali della democrazia e che cercherò di dare a questo Paese una nuova opportunità di eccellere in tutti i campi, senza mai dimenticare i più deboli e quelli che potrebbero rimanere indietro. Che rispetterò e chiederò vengano rispettate tutte le diversità, e che ogni individuo abbia le stesse opportunità qualunque sia il suo genere, l’età, l’orientamento sessuale, l’etnia, la fede politica o religiosa, ma che allo stesso tempo ognuno abbia in funzione del proprio merito, ovvero del contributo reale che ha dato alla società.
In questo io credo.

Non so se basterà, ma sarebbe bello provarci. Ma è davvero possibile in questo Paese? Può uno sconosciuto fare davvero la differenza? Sinceramente non lo so…

Comments (10) to «Dario for President… ?»

  1. UnderWetBastard says:

    Magari fosse possibile, io ti voterei, ma forse saremmo pochi pochi

  2. Ho tanto paura che il problema non sarebbero gli elettori ma i meccanismi contorti che sono previsti per potersi candidare e che sono alla portata solo dei partiti, ovvero impossibili da rispettare per il singolo cittadino. Se riuscissi già solo a candidarmi ufficialmente sarebbe già quello un gran bel traguardo…

  3. SirJack64 says:

    A parte il fatto che non ci si candida per diventare premier tout-court ma si candida un partito.

    Se questo partito dovesse prendere la maggioranza dei voti, il relativo leader sarebbe il premier designato.

    Questo dal punto di vista del meccanismo.

    Poi, ed è la parte più importante, per avere velleità non dico di vincere ma di superare lo sbarramento al 4% bisognerebbe avere visibilità a livello nazionale.

    E il potere di dare (e soprattutto di non dare) visibilità attualmente è tutto nelle mani di uno. E se per caso i geni del male al soldo di questo uno dovessero stabilire che la tua candidatura in qualche modo indebolisce la controparte di questo uno, ecco che magicamente ti ritroveresti dall’oggi al domani sulla ribalta nazionale, ospite di tutti i SUOI programmi televisivi, intervistato da tutti i SUOI notiziari e giornali.

    Potrebbe valerne la pena?

  4. ziopippa says:

    io sottolineerei invece il rapporto con l’elettorato, se uno ti vota è perchè hai un programma, e rispettare il programma è un qualcosa che non avviene più da secoli…e inoltre il fatto che magari per sicurezza intenderemo sicurezza della condanna, senza indulti sospensioni o cambiamenti di leggi in corso dei processi che ci riguardino, ah last but not…che per ottenere una sentenza non ci si metta trecento anni di media. Poi sottoscrivo anch’io la tua candidatura.

  5. @SirJack64 Hai ragione: si candida un partito, ma forse questo dovrebbe essere il primo cambiamento in assoluto: dare la possibilità agli elettori di scegliere CHI debba governare e CHI debba sedersi in Parlamento. Oggi in Italia il concetto di rappresentanza tipico di una democrazia moderna è lettera morta. In quanto alla visibilità, forse la Rete potrebbe fare la differenza. In quanto a combattere sul terreno dell’avversario, QUELLO non mi fa assolutamente paura, anzi… potrei persino divertirmi.

  6. @ziopippa Il programma… come hai detto tu: chi mai lo ha mantenuto? Ha senso che io ti dica che sono a favore delle centrali nucleari? Ha senso che ti dica che sono contrario? O ha più senso dire che quando dovrò affrontare il problema cercherò assieme a VERI esperti una soluzione che sia al contempo sicura ed efficiente? Che sceglierò solo in base a criteri chiari e dati oggettivi, al di là delle posizioni ideologiche? La verità è che i problemi reali sono complessi e le prese di posizione PRO o CONTRO non sono mai la risposta. La soluzione è spesso complessa quanto il problema, ma se presa da persone ONESTE e COMPETENTI, è DAVVERO la soluzione. Con 20 anni di Problem Solving che ho sulle spalle ci puoi credere 🙂 Anzi, no: non crederci. Parliamone… 🙂 La comunicazione politica è sempre dall’alto in basso: cambiamo anche questo.

  7. SirJack64 says:

    Secondo me, in un paese Internettamente arretrato come l’Italia la Rete fa poca, anzi pochissima differenza.

    Per avere una proporzione pressochè esatta della visibilità della rete rispetto ai media tradizionalei basta vedere la suddivisione degli investimenti pubblicitari in Italia: tv e giornali da soli fanno l’80%, un 15% lo fanno le affissioni, il resto tutti gli altri canali TRA CUI una fettina anche internet.

    [Per la verità ti confesso che le cifre le ho improvvisate ma non mi stupirebbe di esserci andato vicino…].

  8. utente anonimo says:

    Comincia col raccogliere le firme… e comincia presto 🙂

    V.

  9. utente anonimo says:

    (ci riprovo perchè sembra non ci sia riuscito…)

    Intanto comincia a raccogliere le firme, e comincia subito…

    V.

  10. @anonimo #8

    Per raccogliere le firme l’unico sistema a mia disposizione sarebbe la raccolta via Internet. Non è mai stata tentata, ma sarebbe del tutto legale (e molto rapida) a condizione che ogni firma sia accompagnata da un certificato digitale di classe 3. Purtroppo pochi usano già questo tipo di firma elettronica, perché costa circa 50 euro. Dovrei essere sponsorizzato da un gestore di firme digitali che le mettesse a disposizione gratuite per un anno a chiunque volesse firmare per la mia candidatura. Inoltre mi servirebbe un comitato elettorale, gente in gamba, che ha già fatto queste cose. Qualcuno lo conosco, ma pensi davvero che uno come me, che è praticamente uno sconosciuto se non fra gli addetti ai lavori, potrebbe davvero confrontarsi con gente che ha le radici così attaccate alle poltrone che non li schiodi neppure con la dinamite? 🙂 Questa non è l’America…

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