Preoccupazioni



Due notizie pubblicate oggi su due quotidiani italiani, entrambe relative al nuovo presidente degli Stati Uniti, per il resto apparentemente senza alcun altro nesso: il Corriere della Sera titola «Gli italiani sul sito del New York Times: Noi non siamo come Berlusconi», sottotitolo «Quasi 50 pagine di messaggi di scuse a Obama e agli Usa»; la Stampa titola «I comici: Con Barack addio satira», sottotitolo «Armi spuntate per il divertimento politically correct: gli artisti che sparavano a zero su Clinton e Bush risparmiano il neo-eletto per non sembrare razzisti».

Riporto in breve:

Il Corriere della Sera: «"Lo ha fatto di nuovo". Il New York Times titola così, facendo il verso a una celebre hit di Britney Spears, il suo articolo dedicato a Silvio Berlusconi e alla battuta su Barack Obama "abbronzato", fatta a Mosca a margine del suo incontro con il presidente Dmitri Medvedev. Sul sito del più importante quotidiano americano sono stati anche pubblicati i commenti di migliaia di lettori: in poche ore sono arrivati centinaia messaggi, gran parte dei quali inviati da italiani. Dall’Italia sono arrivate scuse di navigatori, lettori comuni. Che hanno riempito, quasi soltanto da soli con qualche eccezione di lettori americani, ben 48 pagine del "Caucus", il blog politico del New York Times»

La Stampa: «Dove sono le imitazioni di Barack? Mai visto il candidato nella veste di Zio Tom, e neanche in quella, magari meno offensiva, del primo della classe. Mai visto Lui preso in giro, né durante la campagna elettorale, né ora, che pure è ormai Presidente. Né mai toccata è la sua famiglia – e dire che la statuaria e felina Michelle potrebbe ben competere con la risatina folle che i comici fanno fiorire periodicamente sulle labbra di Hillary. Niente. Anche perché la prima e l’ultima volta che su di Lui e Michelle della satira è stata fatta, con la famosa copertina del New Yorker in cui entrambi venivano ritratti come ribelli neri, divenne uno scandalo nazionale. E il New Yorker dovette fare un gran passo indietro.»

Eppure qualcos’altro in comune ce l’hanno queste due notizie, qualcosa che accomuna i cittadini tricolori e quelli stelle e strisce. In una cosa italiani e americani dimostrano infatti di assomigliarsi: l’amore per tutto ciò che alla fine non conta davvero. Forse qualcuno non se n’è accorto, ma il nostro mondo ha qualche problema di troppo. In aggiunta infatti a tutta una serie di problemi ai quali sembriamo ormai assuefatti, come la fame nel mondo, le guerre, l’enorme numero di morti nel Terzo Mondo a causa di malattie che potrebbero essere facilmente curate, l’inquinamento, l’estinzione di molte specie animali — scusate se me ne sono dimenticato qualcuno ma vorrei scrivere un articolo e non l’elenco telefonico — in questi ultimi anni se ne sono aggiunti altri due: il cambiamento climatico e la crisi finanziaria. E di cosa ci si preoccupa sui media: di una stupida gaffe fatta da un politico che si cura troppo poco di essere politically correct e dei dubbi esistenziali di vignettisti satirici che invece di essere politically correct si preoccupano pure troppo?

Andiamo bene…

Comments (2) to «Preoccupazioni»

  1. luciamerli says:

    gia’. .alla fine sara’ censurato il parlare ed anche il pensare.. siamo alla follia del politicamente corretto..

  2. In linea generale sono preoccupato. Però questi due giornali non hanno scritto solo quello. Non è che il loro giornale è composto di un’unica pagina.

    A me ha stupito di più che La Repubblica si sia accorta solo ora del “sacco di Roma” qui si costruisce ormai da anni senza un senso logico! Non sarà un problema mondiale ma decisamente sta rovinado la nostra città!

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