La pagella delle città



Secondo un articolo comparso di recente su «La Repubblica», una ricerca compiuta dalla società americana Anholt-Gmi su trenta città del mondo ha stabilito che Londra è la città più vivibile al mondo, con Roma al quarto posto, preceduta da Parigi e Sidney, mentre New York è al settimo posto, prima città statunitense nella classifica, seguita da Los Angeles. Ovviamente, particolarmente soddisfatto della posizione in classifica della capitale, il sindaco Walter Veltroni che ha dichiarato come ogni romano possa andare fiero del fatto che la propria città risulta tra i primissimi posti per quanto concerne la qualità della vita, e che i risultati raggiunti, riconosciuti anche all’estero, dimostrano che Roma è ormai a tutti gli effetti una capitale mondiale.

Personalmente, sebbene possa comprendere l’entusiasmo del sindaco Veltroni, soprattutto a poca distanza dalle prossime amministrative, sarei un po’ più cauto a prendere come oro colato queste ricerche. Tanto per cominciare ho una certa conoscenza di città come Los Angeles e New York e posizionarle così in alto in una classifica delle città più vivibili del mondo mi lascia già piuttosto perplesso. In secondo luogo, mi sembra che sia le dimensioni del campione che i criteri usati siano alquanto discutibili. Infatti città come Trieste, risaputamente una delle città con la migliore qualità di vita in Italia, non appaiono neanche nella lista della Anholt-Gmi.

L’indagine si è infatti basata sui risultati di interviste fatte a 17.502 persone in tutto il mondo su cinque criteri guida: aspetto, luogo, potenzialità, attività febbrile e popolazione. Al di là del fatto che il campione mi sembra piuttosto limitato per un’indagine che pretende di stilare una classifica a livello mondiale, al di là del fatto che i criteri sembrano abbastanza generali e indicativi solo di alcuni dei fattori che contribuiscono alla vivibilità di una città, c’è anche da chiedersi quanto possa essere valido un sondaggio che ha gia selezionato a priori una lista di solo trenta città quando ce ne sono sicuramente di più vivibili di quelle riportate nella classifica.

Personalmente eviterei di dare troppo peso a questo genere di ricerche.

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