Quella giustizia con le mani macchiate di sangue



Non può vedere la figlia, si uccide

TORINO, 6 febbraio 2005

È stato trovato questa mattina nelle acque gelide del Po, all’altezza dei Murazzi, il corpo senza vita dell’uomo che ieri sera si era gettato nel fiume. Motivo del gesto, la disperazione per la separazione dalla moglie e il fatto che, negli ultimi tempi, la donna gli aveva impedito di vedere la figlia di due anni. L’ uomo, G.R., 39 anni, faceva l’operaio e aveva due figli, uno di 18 e una di due.

Sono oltre 270 i padri che negli ultimi anni si sono suicidati perché l’ex-coniuge non permetteva loro di vedere i figli. Questo comportamento non è solo imputabile all’immaturità e all’egoismo di alcune donne ma è la naturale conseguenza del fatto che non sia prevista alcuna sanzione per quei genitori affidatari che non permettono all’altro genitore di vedere i loro figli.

Purtroppo i media continuano a voler ignorare questa pesante responsabilità che sta dietro a tanti morti. Ai 270 suicidi si devono aggiungere oltre 800 morti a causa di azioni disperate di omicidio/suicidio sempre legate alla separazione dai figli e al degrado economico e personale che molte sentenze di separazione finiscono per generare.

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