Solo due…



Riporto in breve, in fondo a questo articolo, le notizie che i siti di tre fra i maggiori giornali italiani hanno pubblicato oggi in rete. Le riporto nello stesso ordine con le quale sono state pubblicate, senza commenti: solo i titoli. Leggetele con attenzione. C’è di tutto, ma soprattutto politica interna e calcio, qualcosa di cronaca e di notizie dall’estero. Una cosa, manca, però…

Volete sapere cosa? Manca una notizia, o meglio, solo il Corriere l’ha riportata, ma in fondo in fondo, quasi nascosta e comunque in mezzo a decine di altre notizie secondarie. Vedete quel rettangolino rosso nell’immagine del sito? Ecco: lì. Qual è? Ve la riporto per intero:

Iraq, due irachene uccise dai marines

Le due donne non si erano fermate a un checkpoint, ha reso noto l’esercito americano.

BAGDAD – Ancora orrore e morte in Iraq. Due donne irachene sono state uccise dai soldati della coalizione per non essersi fermate ad un checkpoint. Lo ha reso noto l’esercito americano.

Lapidario, vero? Vogliamo saperne di più? Beh, secondo SKY TG 24 le due donne erano incinte, ma la notizia non trova alcuna conferma sui siti delle agenzie di stampa. Non sono riuscito a trovare nulla su quello dell’ANSA né su quello di Adnkronos. Probabilmente c’è qualcosa da qualche parte, ma sicuramente non è considerata una notizia di primo piano. Certo, il pareggio dell’Italia in Svizzera, lo è molto di più. Vuoi mettere un’amichevole rispetto alla vita di due persone? Due irachene, per giunta?

Sì, lo so, di uomini, donne e bambini uccisi dagli americani ai checkpoint ce ne sono stati a centinaia in questo ultimo anno di guerra. In fondo, due in più o in meno, che differenza fa? Magari dovrebbe farlo proprio il fatto che a quei checkpoint i soldati americani continuino a sparare sui civili, ma dopotutto di iracheni ne vengono ammazzati altrettanti anche dall’altra parte, ovvero da parte di altri iracheni, per cui pari e patta, no? Un momento… i conti non tornano. Due donne, forse in attesa, vengono massacrate a un checkpoint. Sono solo due rispetto alle centinaia uccise fino ad oggi, quindi non contano. Allora contano le centinaia? No, perché altrettante vengono uccise anche dalle varie milizie irachene che combattono gli americani. Insomma: non è successo nulla d’importante. Allora hanno ragione i nostri quotidiani a non dar evidenza alla notizia!

Non so voi, ma io mi sento anche peggio… molto peggio. Penso a quelle due ragazze, ai loro volti coperti dalla polvere, forse scoperti nella morte là dove nella vita era stato loro proibito mostrare. Penso ai corpi crivellati da proiettili da guerra, capaci di attraversare tutto: lamiera, carne, ossa. Penso al dolore di chi le amava e forse, se quella notizia è vera, ma forse non lo sapremo mai — è già storia per un mondo per cui contano solo le notizie dell’ultima ora — penso a quei bambini mai nati. E noi a discutere di staminali… Ma quelle non erano cellule: erano persone, erano vive. Nessuno ha riportato i loro nomi. Non ha importanza: li avremmo dimenticati, forse non li avremmo mai neanche saputi leggere.

Ma adesso vi chiedo una cosa: vostra figlia, vostra moglie, la vostra fidanzata o magari vostra sorella esce di casa. Va a farsi un’ecografia, è incinta, un normale controllo. A un posto di polizia non si ferma, non lo ha neppure visto forse, o aveva altro per la testa… Le sparano. Muore. Il giorno dopo ne parla solo un giornale, in un trafiletto: non riporta il nome, non ne dà evidenza, non dice chi ha ucciso, chi è morto. Non è importante. Voi, come vi sentireste? Oh, sicuro, noi non siamo in guerra, non è la stessa cosa, ma cosa cambia per chi le conosceva? Veder ignorate così quelle persone, cancellati i loro nomi in una moderna damnatio memoriæ che non rispetta alcun dolore, che non ha alcuna pietà?

Ma in fondo che importanza ha? Cinquemila morti per un maremoto, centinaia di migliaia per fame, milioni per mancanza di farmaci adeguati e tanti, tanti e ancora tanti in guerre, guerriglie, faide e scaramucce dimenticate che butterano questo nostro mondo come una pestilenza fa con un corpo malato. Erano solo due. Non importa cosa pensassero, sperassero, amassero… solo due.

Corriere della Sera

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Commenti (2) a «Solo due…»

  1. Aribandus ha detto:

    Quello che hai scritto varrebbe anche per una sola. Condovido pienamente.

    Ma lo sai che i giornali fino ad 1 anno fa non davano nemmeno la notizia degli attentati? Terroristi che uccidevano civili. E civili. E civili. Come quelle due.

    E quei soldati, che sono lì pure loro a perdere la vita. Anche loro hanno famiglia. Anche loro muoiono. Anche loro si uccidono col fuoco amico, e sono tanti. Centinaia di americani che si sono ammazzati per sbaglio. Non va bene americani? Soldati occidentali. Mandati lì. nessuno ne parla e ne ha mai parlato.

    Ma soprattutto, le decine di civili, come quelle 2 donne, che muoiono in ogni attentato? Non ne parla nessuno. Questo post va bene anche per loro. Soprattutto per loro, perché i terroristi le uccidono apposta. Loro, e i loro figli. I loro bambini.

    Sì è la guerra. No non è la guerra. C’è la guerra, e ci sono i terroristi. E quelli uccidono volontariamente decine e decine di volte quelle 2 donne.

  2. Dario de Judicibus ha detto:

    Centinaia di americani che si sono ammazzati per sbaglio. Non va bene americani?

    Va bene, non ti preoccupare. Non è una questione di nazionalità, né di chi è la colpa, ma semplicemente evidenziare ancora una volta come ormai l’informazione si preoccupa più delle liti fra mogli e amanti di qualche VIP del cavolo, piuttosto che delle cose che contano veramente.

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