Alessandro: la storia che non si vuole raccontare



Che Oliver Stone sia un regista serio non ci sono dubbi, e come tutti i registi seri, prima di girare un film, si è ben documentato. Così, quando si è trattato di mettere su pellicola la vita del grande condottiero Alessandro Magno, ha cercato di ritrarre quanto più fedelmente possibile il personaggio.

Purtroppo, a volte, la professionalità non paga. Così il regista si è trovato di fronte l’opposizione del governo greco, che non desidera assolutamente che quello che è considerato in Grecia uno dei massimi eroi ellenici — sebbene tecnicamente Macedone e non Greco — venga presentato al mondo come bisessuale o peggio ancora omosessuale. Alla fine anche la Warner Bros. ha ceduto, ritenendo che le scene omosessuali fra Alessandro e l’eunuco persiano Bagoas non «fossero adatte al grande pubblico».

Nell’antichità l’omosessualità era considerata in modo diverso da come viene considerata oggi. Nella Grecia classica l’omossesualità fra adulti era stigmatizzata, ma non quella fra un adulto e un ragazzo. Inoltre, al di là delle posizioni ufficiali, era spesso tollerata e comunque ancor più spesso praticata soprattutto fra le persone con una posizione sociale elevata. Anche fra i romani l’omosessualità era abbastanza comune, ma non veniva solitamente praticata con persone libere ma solo con gli schiavi, almeno ufficialmente. Le pratiche omosessuali erano infatti considerate un vizio importato dalla Grecia, incompatibile con la «pudicitia» romana.

Di conseguenza, se non è del tutto vero che nell’antichità l’omosessualità fosse liberamente accettata, come qualcuno a volte afferma, è tuttavia pur vero che era molto comune e spesso coesistente con l’eterosessualità. Esisteva cioè una sorta di bisessualità con caratteristiche tuttavia differenti da come concepiamo oggi questo orientamento sessuale. A Sparta, ad esempio, l’omosessualità fra fanciulli era considerata normale dato che creava i presupposti per un forte sentimento di cameratismo e amicizia fra commilitoni. Con il crescere, tuttavia, gli ex-amanti trasformavano solitamente la loro relazione in una forte amicizia platonica che li accompagnava per tutta la vita. Tale amicizia non impediva infatti loro di sposarsi, formare una famiglia e fare figli. In pratica, più che di bisessualità sarebbe corretto parlare di omosessualità circoscritta all’interno di un ambito formalmente eterosessuale.

Tornando ad Alessandro, il suo rapporto con l’omosessualità rispecchia tutti questi aspetti. Alessandro da giovane, infatti, si era prostituto. Tuttavia proibiva ad altri di fare sesso coi ragazzini, sebbene lui lo facesse, e permetteva solo a ragazzi di meno di diciotto anni di baciarlo sulla bocca. Nel caso del grande condottiero, tuttavia, la sua bisessualità non era soltanto quella tipica di quel periodo in Grecia, bensì molto più tendente ad un’omosessualità vera e propria.

Si sposò infatti più volte ma i suoi matrimoni furono più che altro una necessità politica, consumati solo per assicurarsi una discendenza. Il suo grande amore fu Efestione. Quando questi morì, peraltro di una morte stranamente simile a quella che farà lo stesso Alessandro alcuni anni dopo, il condottiero fece celebrare i funerali più solenni e fece impiccare il medico che non era riuscito a salvarlo.

Resta il fatto che ancora una volta le grandi multinazionali americane della cinematografia hanno deciso di alterare la verità storica in quanto commercialmente non opportuna e, a dirla all’americana, politicamente non corretta. Purtroppo il risultato è che oramai molti la storia la stanno imparando più da cinema e televisione che dai libri di Storia. Così, alla fine, alla Storia intesa nella sua massima accezione di analisi rigorosa dei fatti del passato, si sta sostituendo una pseudocultura riveduta e corretta a fronte di una presunta eticità formale che poi alla fine nasconde solo il rispetto di determinati interessi economici e commerciali.

Sitografia:
Alexander, il Film
Biografie di personaggi gay
L’omosessualità nell’Età Classica

Commenti (2) a «Alessandro: la storia che non si vuole raccontare»

  1. keeton ha detto:

    molto interessante questo post. Condivido la tua visione; praticamente non esiste un film “storico” che rispetti la realtà.

  2. Dario de Judicibus ha detto:

    Sono d’accordo. Se la storia è recente, allora è la cultura “vincente” che scrive, e quindi altera a proprio favore la storia (lo fece già Cesare con il De Bello Gallico). Se è antica, è spesso l’etica corrente a “ritoccare” l’interpretazione dei fatti. In realtà i veri storici raramente si fanno incastrare in questi meccanismi, ma quelli che scrivono la storia per la maggior parte della gente sono i “divulgatori” e non gli studiosi.

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