Appello al Presidente della Repubblica



Spett.le Sig. Presidente,

sembra ormai chiaro che l’attuale Governo non possa andare avanti. Non altrettanto chiare sono tuttavia le alternative. C’è chi parla di continuare con questa maggioranza ma sotto una guida diversa, chi propone un Governo di salvezza nazionale che attraversi tutto l’arco costituzionale, ovvero con un’ampia maggioranza.

Personalmente credo che entrambe tali proposte siano inaccettabili per l’Italia. La prima, perché non è del solo Berlusconi la responsabilità di quanto è successo negli ultimi anni, ma di una maggioranza litigiosa e poco concentrata sui veri interessi del nostro Paese, che ha dato prova di pessimo stile e ha mostrato ben poca dignità ogni qual volta si è dovuto affrontare un problema serio. La seconda, perché l’opposizione ha dato altrettanta prova di scarsità di idee, dimostrando di essere più interessata a far cadere il Governo e a prenderne il posto, che a spiegare agli italiani quali iniziative avrebbe preso una volta al potere e come avrebbe gestito un’evidente difficoltà fisiologica di trovare convergenze tra realtà troppo diverse fra loro quale quelle che si pongono al centro e a sinistra. Ne abbiamo già avuto esperienza in passato con il secondo Governo Prodi e non vorremmo sperimentare di nuovo quello scenario di confusione e incapacità a governare con efficacia che abbiamo dovuto constatare solo pochi anni fa. E comunque che siano nella maggioranza o nell’opposizione, gli uni e gli altri sono di fatto gli stessi personaggi che in questi mesi si sono ben guardati da dare per primi il buon esempio sacrificando parte dei propri emolumenti, dando al contempo una pessima immagine del Paese e di loro stessi, un’immagine di ipocrisia e di attaccamento ai loro privilegi.

Un grande della storia, Albert Einstein, disse una volta che era da pazzi pensare che si potesse ottenere un risultato diverso facendo sempre le stesse cose. Condivido. È arrivato il tempo di cambiare, ma di davvero cambiare radicalmente il modo di impostare la politica nel nostro Paese. Fino ad oggi si è sempre ritenuto che dovesse esistere un’antitesi fisiologica fra Governo politico e Governo tecnico, ricorrendo a quest’ultimo solo in casi eccezionali e per brevi periodi. In realtà un tecnico è semplicemente un individuo che conosce bene la propria materia. Nulla impedisce che sia anche un politico mentre, viceversa, per un qualsivoglia politico di professione, acquisire le competenze e l’esperienza di un tecnico richiederebbe anni se non decenni.

In Italia ci sono donne e uomini che hanno grande competenza in ogni possibile settore della società, dall’ambiente a quello energetico, dalla sanità alla scuola e alla ricerca, dall’economia alla finanza, fino a contemplare ogni possibile disciplina umanistica e scientifica, arte o sport. Queste persone si sono tenute ben lontane dalla politica per due motivi: primo, perché sono tutte persone che lavorano per vivere e non hanno né le risorse economiche né il tempo per impegnarsi in lunghe campagne elettorali che sono diventate sempre più un gioco al massacro sul piano personale nel nostro Paese; secondo, perché la politica è ormai talmente marcia e corrotta, che non è di fatto possibile entrarvi senza farsi prendere da una spirale di compromessi e scelte discutibili tali da vanificare qualsiasi competenza ed esperienza.

Ebbene, oggi noi abbiamo bisogno di tre cose: onestà, sia reale che intellettuale; competenza, basata su un’esperienza diretta e di lunga data; impegno e sacrificio, ovvero non la brama di potere o il desiderare questa o quella poltrona, ma il mettersi umilmente al servizio del popolo. Da un Governo politico tutto ciò non ce lo possiamo più aspettare e non è un’opinione, ma la semplice constatazione che nasce dall’aver ormai provato Governi politici di ogni forma e composizione.

Le chiedo quindi di fare una scelta diversa, perché Lei è l’unico a poterla fare: scegliere un personaggio di grande spessore di un settore significativo del Paese, come ad esempio potrebbe essere quello economico ma non solo, e dare a lui o lei la possibilità di costruire un Governo politico di tecnici, ovvero un Governo di professionisti competenti che sappiano anche comprendere le necessità di una società complessa come la nostra.

Qualsiasi altra scelta ci porterà solo ad un’agonia più o meno lunga, col rischio di portarci dietro un bel pezzo d’Europa, sempre che quest’ultima non decida che per sopravvivere l’unica scelta che resta è abbandonarci al nostro destino.

Nella speranza che legga questa mia, cosa della quale purtroppo non sono poi così sicuro, tanta ormai è la distanza tra politica e popolo, Le auguro di fare la scelta giusta in questo momento così difficile.

Dr. Dario de Judicibus

Commenti (2) a «Appello al Presidente della Repubblica»

  1. SuzieQ ha detto:

    Ma che ci vuole a mandarlo a casa? E' diabolico insistere in quel modo!
    Questa è l'ulteriore prova che dell'Italia non gliene frega niente,  Non se ne può più! Aspettiamo forse il meteorite dei Maya ? Oppure ricorriamo alla macumba ? Facciamo intervenire i Marines?
    D'accordo, ho scherzato, ma BASTAAAAAAA!

  2. donburo ha detto:

    Concordo con il tuo appello. Basta Governi Tecnici pieni di politici, è giunta l'ora di dare in mano il paese a gente onesta e competente.
    Basta nani, ballerine e paraculi.
    Speriamo sia la volta buona.

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