Il ribaltino



L’altroieri, come faccio spesso la sera, ho acceso la televisione sul canale 100 di Sky, quello del telegiornale tanto per intenderci. C’era un intervista a Daniele Capezzone, che ho avuto modo di conoscere diversi anni fa quando aveva dato il suo supporto attraverso Radio Radicale ad alcune mie iniziative a sostegno dell’affido condiviso. Come spesso mi succede, guardavo e non guardavo, ascoltavo e non ascoltavo, facendo nel contempo altre venti cose, dato che ero appena rientrato a casa dal lavoro. Tanto il telegiornale di Sky si ripete ogni ora per cui non c’è alcun rischio di perdere qualcosa d’importante; è uno dei vantaggi di Sky. In uno dei rari momenti in cui mi sono trovato ad alzare lo sguardo sullo schermo, tuttavia, l’occhio mi si è soffermato su un sottotitolo su fondo rosso apparso per qualche secondo: «Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia».

Sono rimasto un attimo così, perplesso. Era da un anno e più che non mi occupavo delle vicende del Partito Radicale e comunque erano parecchi mesi che non seguivo più la politica nazionale, almeno non come in passato. «Hai visto male», mi son detto. Così mi sono seduto e ho iniziato ad ascoltare. In effetti c’era qualcosa di strano: non erano i soliti discorsi di Daniele, sembrava più Bondi… Poi ecco di nuovo il sottotitolo — grande Sky che si ricorda che uno può accendere la televisione in ogni momento — «Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia»! Non c’erano proprio dubbi.

Un salto su Wikipedia — il PC aveva intanto finito di gemere e sudare per tirar su quattro processi in croce capaci di mostrare un desktop appena accettabile — ed ecco tutta la storia riassunta in poche righe: il botta e risposta fra Pannella e Capezzone del maggio 2007, la rottura nel giugno dello stesso anno in cui Capezzone annuncia che non parteciperà al Comitato Nazionale dei Radicali Italiani, la presentazione a luglio del network liberale e liberista Decidere.net, le dichiarazioni nel novembre 2007 a favore del nuovo movimento di Berlusconi denominato Popolo della Libertà, l’adesione al PdL nel febbraio 2008 e quindi, a maggio di quest’anno, la nomina a nuovo portavoce di Forza Italia al posto di Paolo Bonaiuti.

Beh, mi ero perso un bel po’ di novità, non c’era che dire. Più leggevo e più restavo perplesso, tuttavia. Al di là dei distinguo con Pannella, Daniele è sempre stato un liberista e libertario convinto, mentre non si può proprio dire che Forza Italia sia un movimento antiproibizionista e liberale nel senso più ampio del termine. Piuttosto il PdL si ispira a quella Rivoluzione Industriale di origine Illuminista che interpretava la libertà più nell’ottica di una libera imprenditoria svincolata al massimo dal garantire ai lavoratori qualsivoglia diritto, piuttosto che in quella di una piena parità di diritti e doveri fra tutti gli esseri umani. Non che quel periodo storico e i principi allora espressi non siano stati importanti, ma da allora il concetto di liberismo ha subito, grazie al Cielo, un’evoluzione positiva che ne ha smussato i suoi aspetti più discutibili per accogliere una serie di principi sociali che riconoscono oggi ai lavoratori tutta una serie di diritti. Più o meno lo stesso è successo con la cultura scientifica, che è passata da una visione Illuminista quasi integralista, in cui la Scienza e la Ragione erano in grado di dare qualsiasi risposta, a una più ampia e flessibile che, grazie anche alla Meccanica Quantistica, ha ricondotto la Scienza da vera e propria religione ateista a disciplina basata sul metodo, avulsa da pretese fideistiche.

Ma torniamo a Daniele. Diciamo che non riuscivo a capire. Mi sembrava una scelta incoerente con quello che aveva sempre predicato. Non sto facendone qui una questione di parte, ovvero non entro in merito tanto sul mio condividere o meno la visione attuale del centrodestra, ma piuttosto sulla compatibilità fra la scelta di Daniele e i principi che ha sempre espresso. Così, essendo mia abitudine dare sempre il beneficio del dubbio, sono andato sul sito di Decidere.net. Dato che è il sito del movimento fondato da Capezzone, mi son detto: non sarà certo una fotocopia di un sito di Forza Italia ma piuttosto presenterà quella che è la sua visione delle cose. E qui un’altra sorpresa: in effetti assomiglia a un blog, o almeno usa probabilmente una piattaforma blog per pubblicare contenuti, ma non lo è. Ad esempio, in fondo agli articoli di Daniele campeggia infatti un bel Comment off, ovvero: lui scrive ma gli altri non possono commentare quello che scrive. Non lì, almeno. Non direi proprio un approcio liberale, che dite?

In prima pagina poi campeggiava un articolo sulla questione Alitalia che sembrava davvero un comunicato di Forza Italia piuttosto che un’analisi seria e approfondita della vicenda. Una fra tutte, mi ha colpito la frase «…occorre rendere noto che Cgil e Anpac rappresentano solo una piccola fetta di privilegiati irresponsabili…». Conosco bene l’ANPAC e i piloti che ne fanno parte e tutto sono meno che privilegiati e irresponsabili. Che poi altri mi credano conta poco — non mi interessa convincere nessuno, non qui almeno — ma per me quell’affermazione dava una misura chiara di quello che era successo: Faust aveva venduto l’anima a Mefistofele. Non era quindi una questione di coerenza o incoerenza, ma solo di interesse: interesse politico e personale. Devo dire che ci sono rimasto male. Da Daniele questo non me l’aspettavo, ma forse sono stato ingenuo io a credere che ci potessero davvero essere politici diversi. Mea culpa.

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Commenti (7) a «Il ribaltino»

  1. utente anonimo ha detto:

    In effetti è una contrsione che ai più rimane un grande mistero. Ma forse era stato sopravvalutato prima.

    Nel mio blog c’è un’intervista esclusiva con il Daniele nazionale (dopo Piombi)

    per i curiosi ecco il link

    http://antologiadiunpaesedegradato.blogspot.com/2008/09/intervista-esclusiva-con-daniele.html

    il blog di pellescura

  2. utente anonimo ha detto:

    i politici diversi ci sono, sono i radicali.

    altrove, devo ancora trovarli.

  3. Dario de Judicibus ha detto:

    Anonimo #2, guarda che anche Daniele era radicale. E comunque Marco gestisce il movimento troppo come un padre padrone. Per assurdo il movimento radicale è più libertario nelle sue battaglie civili che nella sua gestione interna.

  4. Dario de Judicibus ha detto:

    Pellescura, davvero da schiattarsi dalle risate la tua intervista. Complimenti. L’ho letta davvero con piacere.

  5. Anna58 ha detto:

    Forse guardi i telegiornali di Sky un po’ distrattamente…è da parecchio tempo che il buon Capezzone ci compare implacabilmente quasi ogni sera a rilasciare dichiarazioni in veste di portavoce di Forza Italia, tanto da essere ricordato per il suo stakanovismo anche da Michele Serra in una delle punzecchiature nella rubrica “L’amaca” quest’estate, quando ha scritto che Capezzone era l’unico politico presente al tg anche nella settimana di Ferragosto…

  6. utente anonimo ha detto:

    avevo capito da un pezzo dove sarebbe finito capezzone. Resta da capire come siano possibili simili metamorfosi… del resto non nuove, si pensi a rutelli prima, poi Vito, ora capezzone…

  7. Dario de Judicibus ha detto:

    Ci credi se ti dico che ad Agosto per 15 giorni non ho praticamente visto un solo telegiornale? Che bellezza… 🙂

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