Discriminazione di genere



GLI UOMINI PICCHIANO LE DONNE

Questo il messaggio che Rifondazione Comunista sta lanciando in questi giorni con una campagna che culminerà in una manifestazione domani a Roma.

È vero: ci sono uomini che picchiano le donne, così come ci sono donne che uccidono i figli, bambini che picchiano altri bambini e persino donne che picchiano gli uomini, e non sono poche. La violenza è ovunque e va fermata, senza eccezioni. Ma una campagna come quella di Rifondazione Comunista non è una campagna contro la violenza, è essa stessa una forma di violenza, perché lancia un’accusa generica che sembra quasi voler dire «È nella natura degli uomini picchiare le donne», ovvero, essere uomini è di per sé un crimine. Ricorda molto le accuse dei nazisti nei confronti degli ebrei e dei razzisti americani nei confronti dei neri: è quindi una discriminazione di genere a tutti gli effetti.

Ma al di là di tutte le considerazioni razionali, cosa avreste detto voi se accanto al manifesto che Rifondazione Comunista ha fatto stampare e affiggere in tutta Italia, ne fosse comparso anche un altro come quello (mai realizzato) che ho disegnato sulla falsa riga del primo, che denuncia gli innumerevoli casi di violenze contro i bambini da parte di donne? Quale sarebbe stata la vostra reazione?



Il manifesto di
Rifondazione Comunista
 

Il manifesto realizzato
sulla stessa falsariga

Commenti (14) a «Discriminazione di genere»

  1. utente anonimo ha detto:

    mi fate schifo

    firmato: un uomo

  2. utente anonimo ha detto:

    Non sanno più cosa pensare per distrarre i lavoratori dalla TRAGEDIA di stipendi DA FAME. E’ il loro compito dentro il capitalismo marcio. A questo servono “i comunisti” in Italia.

  3. Dario de Judicibus ha detto:

    Commento al commento #1

    Non porta alcun contributo alla discussione, non dà alcun razionale dell’opinione espressa peraltro in modo poco educato, e soprattutto assolutamente anonimo. Non l’ho rimosso perché credo sia importante ci si renda conto di come purtroppo da noi spesso si esprimano spesso opinioni più in modo fideistico, demagogico e integralista, e non allo scopo di affrontare seriamente un problema. Ma forse chi l’ha espresso non ha neanche letto l’articolo… si è limitato a guardare le figure, come fanno gli analfabeti.

  4. utente anonimo ha detto:

    Gli uomini picchiano le donne, la prima causa di morte nel mondo davanti al cancro; il messaggio è chiaro arrampicarsi sugli specchi presunzione o malafede, o peggio: coscienza sporca.

    Equiparare un fatto culturale diffuso e allarmante con devianze estreme è di una ignoranza abissale- spesso le donne che compiono tali atti, pochissime, sono dentro il vortice di depressioni devastanti e vorrebbero evitare ai figli simili dolori, naturalmente in maniera stoltissima, spesso si suicidano o tentano di farlo-.

    Non ho parole per questa supponenza tipica degli ignoranti.

  5. Dario de Judicibus ha detto:

    Il messaggio sarà chiaro, ma è sbagliato. Tu sei un uomo? Hai mai picchiato una donna? Io no, e come me moltissimi altri uomini. Le parole vanno usate con attenzione: non si può generalizzare un problema anche grave. D’altra parte non mi stupisce la tua posizione: parli di “coscienza sporca” senza neanche conoscermi; parli di ignoranza senza neanche sapere da quanto tempo mi occupo di problemi di questo tipo. Se c’è una supponenza, qui, è la tua: quella di accusare senza sapere, presumere senza dimostrare. E naturalmente, quella di aver cura di evitare di firmarsi.

  6. utente anonimo ha detto:

    ciao ti seguo in silenzio da parecchio perche’ anche io come te ho vissuto la tragedia di una separazione. Io comincio a pensare che sia una strategia atta a sminuire l’uomo. Comincio ad esserne piu’ sicuro il motivo evitare che nascano figli e che ci siano coppie stabili.

    non mi prendere per pazzo pero’ leggendo questo link

    http://digilander.libero.it/subliminale/Appendic.htm o trovato parecchie risposte. Ritengo che ci sia una strategia di fondo atta a far crescere nelle donne un senso di inferiorita’ del maschio, facendo cosi ovviamente si cerca di abbassare la natalita’ e le relazioni stabili. Guarda io non sono un parruccone baciapile, ma ti posso assicurare che mi chiedevo ma come mai c’e’ un aumento di separazioni e divorzi cosi enorme?

    Esiste una strategia di strumentalizzazione. E come queste pubblicita’ Si dice tutti gli uomini sono delle bestie, e tutte le donne sono bestie. Mi pare chiaro il messaggio entrambi vogliono creare dei dubbi e delle divisioni per scopi chiari quelli di distruggere la famiglia e creare sempre piu’ distacco.

    Io comincio a rendermi conto che questa e’ la verita.

  7. Dario de Judicibus ha detto:

    Sono sempre abbastanza prudente davanti all’ipotesi di complotti più o meno ampi. Spesso la verità è che esistono interessi diversi che trovano in alcune strumentalizzazioni un obiettivo comune, come è successo con le lobby degli studi legali e la legge sull’affido condiviso. Molto spesso non è necessario neanche mettersi d’accordo: esisterà sempre chi, di fronte a uno sviluppo positivo della società contrapporrà una campagna di disinformazione epr tutelare i propri interessi. Quello che dobbiamo fare è rendere palese tale strumentalizzazione e denunciare quegli interessi. Solo la consapevolezza da parte di tutti eviterà che la civiltà sia svenduta per trenta denari.

  8. utente anonimo ha detto:

    ma va a laurà..barbù! pezzenti frustrati di merda…

  9. Dario de Judicibus ha detto:

    ma va a laurà..barbù! pezzenti frustrati di merda…

    Un commento davvero raffinato, che rivela lo spessore e la maturità dello scrivente, capace di confrontarsi con un’idea fornendo spunti di riflessione profondi e un contributo prezioso al dibattito.

  10. utente anonimo ha detto:

    Dico solo “gli uomini picchiano le donne” è un manifesto discriminante nei confronti degli uomini perchè generalizza su un problema grave come quello della violenza sulle donne. Giusto combatterla, ma sbagliatissimo generalizzare come in questo caso

    Firmato : maschilista

  11. rosa87 ha detto:

    e se scrivessimo i comnisti si mangiano i bambini?…

    Basta con questi luoghi comuni!

    non sono tutti gli uomini a picchiare le donne, ve lo dice una femminista!

  12. Dario de Judicibus ha detto:

    Concordo con rosa87. Le generalizzazioni creano solo conflitto: il nostro vero nemico sono tutte le forme di violenza e di discriminazione, tutte le ingiustizie che ancora caratterizzano la nostra società, chiunque sia a farle. Non è con gli slogan superficiali e generalisti che si combattono, ma con l’esempio e soprattutto con iniziative concrete.

  13. utente anonimo ha detto:

    E’ proprio così. Affrontare il problema della violenza a colpi di slogan e falsità non fa altro che alimentare quello che in teoria queste femministe vorrebbero combattere: lo scontro fra i sessi. In realtà alle femministe interessa l’annientamento dialetticco dell’avversario: l’uomo. Studi seri dimostrano che non è vero che l’uomo è più violento della donna nei rapporti di coppia, come non è vero che i rapporti eterosessuali sono più violenti di quelli lesbici.

    Qua una discreta crescente raccolta di scritti e notizie sull’argomento:

    http://violenza-donne.blogspot.com

    http://violenza-donne.blogspot.com

  14. utente anonimo ha detto:

    ragazzi non so come voi la vediate ma io scriverò subito una lettera , una mail a rifondazione!

    non starò certo qui a piangermi addosso, bisogna svegliare la gente. non pensate che siano tutti ciechi.. solo momentaneamente abbagliati

Nessuna retrotraccia o avviso a «Discriminazione di genere»

Si prega di usare Facebook solo per commenti brevi.
Per commenti più lunghi è preferibile utilizzare l'area di testo in fondo alla pagina.

Commenti Facebook

Lascia una risposta





Nel rispetto delle apposite norme di legge si dichiara che questo sito non ha alcun scopo di lucro, non ha una periodicità prestabilita e non viene aggiornato secondo alcuna scadenza prefissata. Pertanto non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge italiana n. 62 del 7 marzo 2001. Inoltre questo sito si avvale del diritto di citazione a scopo accademico e di critica previsto dall'Articolo 10 della Convenzione di Berna sul diritto d'autore.