Non mi convince



Non mi convince. Forse sarò eccessivamente sospettoso o prudente, ma quest’ultima serie di attentati a Londra non mi convince per niente.

Proviamo a ragionarci sopra. Innanzi tutto vediamo come Al Qaida ha agito finora. Primo, ha sempre colpito quando e dove meno se lo si aspettava, con rapidità ed efficienza. Nulla è stato lasciato al caso, tutto si è svolto senza che ci fosse il minimo preavviso. Ha evitato accuratamente quei posti e quegli eventi dove maggiore era il livello di attenzione e non ha mai colpito due volte di seguito a breve distanza, anzi, ha sempre atteso periodi piuttosto lunghi proprio per lasciare che la tensione per i precedenti attentati si allentasse.

Secondo, ha operato in modo molto professionale, curando i dettagl in in modo da garantire il massimo danno e la massima visibilità possibile. I mezzi utilizzati, sia nel caso degli aerei dell’11 settembre, sia nel caso delle bombe di Madrid e Londra, sono sempre stati studiati e preparati con cura. Inoltre non ha esitato a sacrificare i componenti dei vari commando per garantire che ogni attentato fosse portato a termine senza imprevisti.

Gli attentati di ieri sono completamente fuori da questo schema, uno schema che comunque ha il vantaggio di non permettere di prevedere dove e quando l’organizzazione terroristica colpirà e al tempo stesso produce il maggior effetto sia in termini di danni che di pressione psicologica, ovvero di terrore. Un eventuale cambiamento del modus operandi dei terroristi avrebbe senso solo a fronte di un vantaggio consistente, e non mi sembra che questo sia identificabile nel caso in oggetto. Inoltre non ritengo probabile neanche che si tratti di una sorta di avvertimento, del tipo «Vedete, possiamo colpire ancora.». Al Qaida non si è mai preoccupata di dare avvertimenti o di fare azioni dimostrative: quando colpisce lo fa duramente e con indubbia efficienza. Quasi mai si tratta di azioni tattiche, ma di una strategia terroristica ben definita intesa a colpire in profondità gli avversari.

Cosa pensare allora? Se non è stata Al Qaida, e onestamente ho seri dubbi che si tratti di un attentato della famigerata organizzazione, chi è stato? Si potrebbe pensare a degli emuli, qualche ragazzotto che si è montato la testa e che ha deciso di dare il suo contributo alla causa. Ci sono tuttavia due elementi che mi lasciano anche qui perplesso. Il primo sono i risultati. Per quanto possano essere incompetenti, questi ipotetici emulatori dei terroristi «seri» hanno dimostrato un livello di incapacità al limite del ridicolo. Una bomba, per quanto poco potente e artigianale, messa in un ambiente chiuso e limitato come un autobus o un vagone della metropolitina, difficilmente non fa alcun danno serio ai viaggiatori. Non c’è bisogno di un ordigno particolarmente sofisticato. Persino una bomba carta, magari avvolta in un sacchetto pieno di chiodi e di pezzi di vetro può ferire gravemente qualcuno se gli scoppia a breve distanza. I nostri Capodanni ce ne hanno dato spesso un triste esempio. Qui invece abbiamo ben quattro bombe che dovrebbero scoppiare contemporaneamente in quattro punti diversi della città, e tutte e quattro falliscono: secondo la polizia inglese sono esplosi solo i detonatori. Di tutte e quattro? Stesso problema? Inoltre le bombe sono state lasciate nei luoghi dove dovevano scoppiare: nessun terrorista è rimasto sul mezzo per garantire l’esplosione, nessun suicida. Come mai?

Eppure, e questo è il secondo punto, l’esplosivo utilizzato sembra essere lo stesso usato nell’attentato del 7 luglio, ovvero un esplosivo serio, non della semplice polvere pirica. E se un gruppetto di teste calde riesce a procurarsi un esplosivo del genere, non falcimente reperibile sul mercato, soprattutto nel clima di attenzione successivo a un attentato come quello di due settimane fa, com’è che poi non riesce a usarlo per fare un minimo di danni seri? Incompetenti sì, ma a me sembra che forse quest’ultima serie di esplosioni abbia dimostrato un po’ troppa incompetenza.

E allora, cosa pensare? Beh, è evidente che una idea me la sia fatta, ma premetto che non ho alcuna prova e che va considerata solo come un’ipotesi di lavoro. Non è mia abitudine fare della dietrologia, tuttavia alcune considerazioni vanno fatte. La prima è che quella inglese è una cultura fortemente liberale e liberista, con un vero proprio culto per la privacy e per i diritti dell’individuo. Fino a pochi anni fa i poliziotti inglesi non portavano neanche la pistola, nel Regno Unito non esiste la carta d’identità come da noi e dare un nome falso, purché non sia a un pubblico ufficiale, non è reato. In Gran Bretagna, meno che in qualsiasi altro Paese europeo, l’approvazione di un pacchetto di misure speciali anti-terrorismo che limiti seriamente la libertà individuale a vantaggio della sicurezza sarebbe di difficile digestione da parte della cittadinanza. Eppure la situazione attuale non lascia molte alternative. Questo è forse il momento migliore per proporre tali misure oltremanica, ma è necessario mantenere alta la tensione perché vengano accettate dall’opinione pubblica inglese. E allora cosa c’è di meglio di una seconda serie di attentati, quasi del tutto inoffensivi, ma disegnati seguendo la falsariga di quelli tristemente più efficaci portati a compimento da Al Qaida, per mantenere quel giusto livello di tensione che possa far passare una serie di provvedimenti limitativi anche in un Paese che è la vera patria del liberalismo e dell’individualismo?

Probabilmente è solo fantapolitica. Pensare che gli stessi servizi segreti inglesi abbiano organizzato gli attentati di ieri è quasi sicuramente una fantasia, anche se verosimile. Tuttavia non ci vorrà molto per verificarla: aspettiamo qualche giorno e vediamo cosa farà il governo inglese, ovvero quali misure prenderà e quanto saranno restrittive per le libertà individuali. Non che anche quello dimostrerà necessariamente qualcosa, ovviamente, ma ci permetterà quanto meno di confermare o confutare questa presunta verosimiglianza.

Commenti (12) a «Non mi convince»

  1. Dario de Judicibus ha detto:

    Quando lasciate un commento, vi prego di firmarvi sempre, al limite con uno pseudonimo se proprio non volete lasciare il vostro nome, purché usiate sempre lo stesso in questo blog. Questa è l’unica cortesia che vi chiedo di rispettare in modo da poter permettere l’accesso anche a chi non è registrato con Splinder. Grazie.

  2. RobotInLA ha detto:

    Caro Dario,

    non e’ vero che nel caso dell’11/9 i bersagli furono scelti in modo da massimizzare danni e vittime. Mi sembra invece che sia l’esatto contrario.

    Perche colpire le torri alle nove di mattina quando presumibilmente non tutte le persone sono al lavoro?

    E lo sai che a solo 40 km da NY c’e’ la centrale atomica di Indian Point e che uno dei due aerei schiantatisi sulle torri l’ha sorvolata 7 minuti prima di raggiungere le torri?

    A me sembra che tutta la storia del 9/11 sia stata architettata per avere il massimo impatto sull’opinione pubblica con il minimo danno effettivo possibile.

  3. RobotInLA ha detto:

    ah, dimenticavo.

    La penso esattamente come te sugli attentati di Londra.

  4. Dario de Judicibus ha detto:

    …non e’ vero che nel caso dell’11/9 i bersagli furono scelti in modo da massimizzare danni e vittime.

    Innanzi tutto non pensare che i danni siano solo quelli fisici. Le Torri Gemelle erano un simbolo di New York, come la Torre Eiffel per Parigi e il Colosseo per Roma. Inoltre, poche persone, utilizzando aerei di linea come armi, hanno ucciso migliaia di persone. Fino a quel momento nessuna organizzazione terroristica aveva ottenuto un risultato così spettacolare.

    Perche colpire le torri alle nove di mattina quando presumibilmente non tutte le persone sono al lavoro?

    Beh, io a New York ci sono stato molte volte, e ti assicuro che alle nove di mattina è in pieno fermento.

    E lo sai che a solo 40 km da NY c’e’ la centrale atomica di Indian Point e che uno dei due aerei schiantatisi sulle torri l’ha sorvolata 7 minuti prima di raggiungere le torri?

    Una centrale nucleare non è una bomba atomica. Un aero, colpendola, può non produrre alcun danno serio in ambito radioattivo. Inoltre non sarebbe stato un evento così spettacolare come colpire il centro economico e finanziario degli USA. Infine, come ho già detto in un altro articolo, il terrorismo vuole colpire posti normali, quotidiani, per creare il terrore in ogni singolo cittadino, in modo che io, te, tutti noi, si sia consapevoli che possono colpire ovunque, in qualunque momento, nella metro, in un supermercato, in un centro commerciale, in una chiesa.

  5. Dario de Judicibus ha detto:

    Per evitare equivoci: il mio articolo si riferisce alla seconda serie di attentati a Londra, quelli falliti, non la prima.

  6. ricknf ha detto:

    chiamare il crollo di tue grattaceli del genere “minimo danno effettivo possibile” mi sembra ridicolo…

    poi può invece starci sulla faccenda del pentagono:la mancanza di relitti è sembrata strana a tutti fin da subito, e difatti anche il governo statunitense non ha mai spinto molto sul ricordo di quell’aspetto del 9/11, preferendo ricordare le torri e, al limite, “gli eroi” del volo che si è schiantato in campagna…

    per quanto riguarda londra, io che non amo la dietrologia spinta, posso credere senza difficoltà che si siano scatenati un nugolo di imitatori da strapazzo: d’altra parte anche unabomber qui da noi aveva cercato di prendere la scena…

    complotti più spinti non mi sembrano realistici…

  7. Dario de Judicibus ha detto:

    Non penso a un complotto, ma mi sembra alquanto strana la seconda serie di attentati. Insomma, Londra è appena uscita da una serie di attentati tragici effettuati da kamikaze con uno zainetto pieno di esplosivo sulle spalle. Ne consegue che la città è blindata, poliziotti dappertutto, i cittadini impauriti e attenti a ogni anomalia, eppure quattro tagazzi di etnia evidentemente araba se ne riescono ad andare in giro con uno zainetto sulle spalle senza che nessuno li fermi? E poi, dove hanno preso l’esplosivo? Il tipo usato negli attentati non è di facile reperibilità. E erché non si sono fatti saltare in aria, ma hanno lasciato la bomba e sono scappati? E soprattutto, perché dopo tanta fortuna (non certo bravura) TUTTI E QUATTRO le bombe non esplodono? Saltano solo i detonatori. Un mix di fortuna, capacità e incompetenza piuttosto improbabile.

  8. utente anonimo ha detto:

    i commenti 1 e 2 li ho fatti io,

    avete letto qq di questi siti, perche vale la pena guardare ai soli fatti, poi ognuno fa i suoi conti.

    o fate una ricerca tipo: “cia italy”

    e vedete documenti declassificati dalla cia dove parlano chiaramente del infiltrazione della cia nella dc, maffia e msi. gladio e sopratutto br.

    bisogna sempre chiedersi “chi ci guadagna”….

  9. utente anonimo ha detto:

    commenti 1,2 10 fatti da peacequity.

    non intendo essere anonimo, ma non mi esce il nome.

    peacequity

  10. Dario de Judicibus ha detto:

    Grazie, peacequity. Puoi sempre firmarti PQ…

Nessuna retrotraccia o avviso a «Non mi convince»

Si prega di usare Facebook solo per commenti brevi.
Per commenti più lunghi è preferibile utilizzare l'area di testo in fondo alla pagina.

Commenti Facebook

Lascia una risposta





Nel rispetto delle apposite norme di legge si dichiara che questo sito non ha alcun scopo di lucro, non ha una periodicità prestabilita e non viene aggiornato secondo alcuna scadenza prefissata. Pertanto non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge italiana n. 62 del 7 marzo 2001. Inoltre questo sito si avvale del diritto di citazione a scopo accademico e di critica previsto dall'Articolo 10 della Convenzione di Berna sul diritto d'autore.