Legami… d’amore



Ieri stavo tornando a casa in macchina quando sulla sinistra mi si è affiancata una macchina di media cilindrata con a bordo una famigliola di tre persone: il papà al volante, la mamma alla sua destra e una bambinetta che avrà avuto cinque, sei anni al massimo, bellissima, bionda con i riccioli d’oro e uno sguardo da folletto malizioso.

Sia il padre che la madre non indossavano la cintura di sicurezza, ma quello che mi ha fatto di più specie è stato che la bambina stesse seduta in braccio alla madre. Eravamo sul Raccordo Anulare di Roma, quindi praticamente un’autostrada. Sarebbe bastata una frenata più brusca e la piccola si sarebbe ritrovata a battere la testa contro il parabrezza anteriore. In caso di incidente, poi, senza seggiolino e senza cintura di sicurezza, non avrebbe avuto scampo, neanche per un banale tamponamento.

Resto sempre stupito dall’incoscienza di certe persone. Posso capire il ragazzino che ha preso da poco la patente, immaturo o che vuole fare il ganzo con qualche ragazzina, che si mette a correre con la macchina del papà senza indossare la cintura. È un idiota, ovviamente, ma da giovani una certa dose di idiozia è quasi scusabile. Ma che una coppia sposata con figli, un papà e una mamma che dovrebbero fare della sicurezza dei loro bambini il loro primo e più importante pensiero, si mettano in viaggio in macchina tenendo la loro piccina sul sedile anteriore accanto al conducente senza la minima protezione è da criminali!

Se vi capita di vedere una cosa del genere e ne avete la possibilità — soprattutto, se a farlo è qualcuno che conoscete — diteglielo. Cercate di far capire a quei genitori che stanno mettendo in pericolo la vita dei loro figli, che un urto anche a soli 60 chilometri all’ora è come buttarsi dal terzo piano di un edificio, che tenere in braccio la propria bambina sul sedile anteriore vuol dire metterla a rischio di un trauma cranico anche per il più banale degli incidenti.

Ci sono delle volte che l’amore non si dimostra abbracciando qualcuno.

Commenti (3) a «Legami… d’amore»

  1. kesho ha detto:

    sono d’accordo con te. Ma quando mi ritrovo con amici, parenti che lasciano vagare i figli per l’auto in movimento, mi stupisco e chiedo perchè non li legano. Sai cosa mi rispondono? Ma loro non vogliono, lagnano, ci tirano scemi… I tuoi ci stanno sul seggiolino? E io rispondo: bah, io non ho mai preso in considerazione l’eventualità di non legarli, ormai si legano da sè, il grande allaccia la piccola…

    E’ il solito problema di autorità ed educazione.

  2. Dario de Judicibus ha detto:

    Ci tirano scemi non è una preoccupazione nei confronti dei figli, ma dei propri. Come dire: ci rompono le scatole e noi, pur di non starli a sentire, non li leghiamo.

    Già questo dà un’idea del tipo di genitori in questione, ma il vero problema è che mettere sullo stesso piano una scocciatura e la vita dei propri figli, vuol dire non rendersi assolutamente conto del reale rischio che corrono.

  3. Aribandus ha detto:

    Senza considerare che verrebbe letteralmente schiacciata sul cruscotto dalla madre, che a causa della velocità acquisterebbe un peso (forza) di qualche centinaio di chili (a 50 Km/h).

    Kesho ciao. Non è tanto (o solo) questione di autorità, perché l’autorità non c’è se prima di tutto è il genitore, a non volerli legare. Che dopo scarichi la colpa sui figli è un’altra cosa.

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