Appropriatezza prescrittiva



Sapete cos’è l’appropriatezza prescrittiva? È una legge entrata in vigore agli inizi del 2005 e che obbliga qualsiasi medico specialista o appartenente a una ASL o ad un’azienda ospedaliera, a prescrivervi direttamente i farmaci o le analisi delle quali avete bisogno utilizzando il classico modulo rosso e bianco che fino ad ora veniva fornito solo dal vostro medico curante.

In pratica, mentre prima lo specialista o il medico della ASL vi scrivevano quali analisi dovevate fare o quali farmaci prendere su un foglietto qualunque e poi voi dovevate andare dal vostro medico della mutua per ottenere la prescrizione vera e propria, adesso anche tutti gli altri medici, esclusi quelli del pronto soccorso ma inclusa la guardia medica, hanno i moduli in oggetto e sono obbligati ad utilizzarli.

Molti, tuttavia, non lo fanno, perché così la prestazione viene addebitata al medico curante e non al loro istituto. Così facendo, tuttavia, commettono un reato e voi avete il diritto di esigere il modulo in questione, evitando così di dover tornare dal vostro medico. La legge, infatti, è stata fatta per ridurre la complessità burocratica della prescrizione e responsabilizzare direttamente il medico che ha fatto la diagnosi, altrimenti il vostro medico curante diventa un semplice ragioniere, un passacarte.

Quindi, tenete a mente questo: se un medico specialista vi prescrive dei farmaci o un medico di un’azienda ospedaliera vi chiede di fare determinate analisi, oggi non solo può, ma deve prescriverle direttamente senza obbligarvi a tornare dal vostro medico:

SE SI RIFIUTA, ESIGETELO!

Commenti (5) a «Appropriatezza prescrittiva»

  1. solosemiva ha detto:

    MARISA

    Ciao Dario, per favore non dirmi che sono una rompi balle :))) in merito al tuo post rispondo che gli specialisti hanno sempre avuto i ricettari regionali che, non sono solo appannaggio dei medici di famiglia ma di tutti i “soggetti prescrittori” (la legge li chiama così…) Le prescrizioni farmaceutiche da parte dei medici ospedalieri, non vengono fatte per deontologia nei confronti del medico di famiglia che dovrebbe, almeno si spera, conoscere il proprio assistito visto che lo ha in carico….ok? Molto spesso accade che un paziente assume farmaci che lo specialista non conosce e che potrebbero entrare in antagonismo pertanto, è giusto rinviare al medico di base….E’ anche corretto Dario, una volta visitato il paziente, relazionare al medico di famiglia quanto è scaturito dalla visita specialistica, consigliando eventuali cure ed esami in questo modo, entrambe le figure professionali non sviliscono il proprio ruolo e si ottiene un’ottimizzazione della spesa sanitaria nel qual caso detti esami richiesti o cure consigliate siano già in essere inoltre, per concludere, il modo migliore per ripristinare il dialogo tra i medici di famiglia e specialisti ospedalieri, è proprio la continuità terapeutica che non si gioca sull’onda della pretesa solo perchè è una norma a dirlo, ma sulla base di un corretto uso della medicina, che deve tener conto innanzitutto la persona e il suo benessere…. Da questo discorso sono esclusi i medici del pronto soccorso. Per i medici della Guardia Medica vale il discorso del medico di famiglia quando questo è assente ovvero, hanno sempre avuto l’obbligo di prescrizione perchè di fatto, sostituiscono il medico di base ….Un caro saluto :))

  2. Dario de Judicibus ha detto:

    Marisa, la legge in questione è comunque entrata in vigore questo Gennaio, per cui comunque qualcosa di differente dovrebbe esserci, non credi? Quello che ho scritto mi è stato detto da più di un medico.

    Puoi eventualmente informarti e riportare qui i risultati della tua indagine, visto che sembra tu abbia una certa esperienza a riguardo? Te ne sarei grato.

  3. utente anonimo ha detto:

    MARISA

    Salve Dario,credo che non ci siano innovazioni sull’attuale Decreto in vigore e cioè il 229/90 chiamato riforma ter o decreto Bindi poi, ogni regione è autonoma e, attendendosi a detto Decreto redige “IL PIANO SANITARIO REGIONALE” Può essere quindi che la norma a cui ti riferisci sia inserita in detto piano ma solo per comodità e non perchè valga su tutto il territorio nazionale. Nel mio commento precedente ho espresso la mia opinione su come dovrebbe essere usata la medicina a favore dell’utente e la penso così da tempo visto che lavoro in sanità da 30 anni :))….La prescrizione Dario, è un atto delicatissimo, che non può essere condizionato dal “disturbo” che l’utente presume di subire tornando al medico curante non lo credi anche tu? 🙂 Ciao è sempre un piacere dialogare con te 🙂

  4. Dario de Judicibus ha detto:

    Non sono del tutto d’accordo. Ti faccio un esempio, se un medico specialista diagnostica un tunnel carpale e ritiene che abbia bisogno di un’ecografia alla mano sinistra per la conferma, non ha il minimo senso che io torni dal mio medico curante per farmela fare.

    Analogamente, se il mio medico curante mi manda da un gastroenterologo e questi ha bisogno di fare un emocromo per verificare una sua ipotesi, che senso ha che torni dal medico curante per farmela prescrivere?

    Anzi, in genere sono i medici della mutua, che essendo generici, seppur bravi, hanno meno competenza in una specifica materia.

    Diciamoci la verità: la maggior parte di queste prescrizioni i medici curanti, fino ad oggi, le hanno fatte così: tu gli telefono, gli dici quello che ti ha prescritto lo specialista, e poi passi a ritirare la prescrizione dalla segretaria.

    O non le sai queste cose? 😉

  5. utente anonimo ha detto:

    caro dejudicibus,
    parole sante le tue. Evidentemente Marisa è un medico ospedaliero.:-)) Sappi comunque che questo malvezzo è talmente radicato che nemmeno i presidenti degli ordini dei medici sanno prendere provvedimenti, soprattutto se questi sono politicamete vicini a qualche direttore sanitario.
    pecoranera@medici.it

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