Cosa succederà alle prossime elezioni?



Chi vincerà le prossime elezioni? Difficile dirlo. Prevedere oggi cosa succederà fra sei mesi in un Paese che ragiona molto con lo stomaco e poco con la testa è tutt’altro che facile. Qualcosa tuttavia penso si possa già dire, non tanto sul vincitore, quanto su come si potrebbero distribuire i voti fra le varie forze che si presenteranno al voto.

Dopo decenni di governi democristiani, intervallati da sporadiche apparizioni di governi più o meni tecnici a parte due amministrazioni socialiste e una repubblicana, gli italiani hanno finalmente potuto sperimentare un’alternanza di governi di centrodestra e di centrosinistra i quali hanno lasciato però ben poca soddisfazione tanto nell’elettorato di destra che in quello di sinistra.

Dopo il tentativo abortito di giungere a un sistema bipartitico come esiste in altre democrazie occidentali, l’Italia si è stabilizzata in uno strano modello che vede due colazioni, una di centrodestra e una di centrosinistra, contrapporsi in mezzo a un nugolo di minipartiti e movimenti più o meno estremi, come Rifondazione e Fiamma Tricolore, o comunque non allineati, come i Radicali. Non solo, le stesse due coalizioni vivono un alternanza di accordi e dissapori interni che hanno visto formarsi varie alleanze intorno a questo o quel personaggio politico, vari tentativi più o meno onesti di dissociazione, ribaltoni piccoli e grandi e tante tante chiacchiere inconcludenti.

In questo quadro politico l’italiano medio ha difficoltà a riconoscersi in questo o quel movimento, anche perché oramai, dopo decenni di egemonia democristiana, il periodo delle novità e delle speranze è passato da un pezzo e chi si è presentato come nuovo ha dimostrato di non saper governare meglio di come abbia governato la Democrazia Cristiana per quarant’anni. Non solo, almeno una volta esistevano politici di spessore, come Andreotti, Berlinguer, Craxi e Spadolini. I nuovi politici di spessore ne hanno poco e certo non possono essere considerati degli statisti. Non solo ci sono poche idee e confuse, ma abbiamo dovuto constatare una completa caduta di stile, salvo rare eccezioni.

In questo momento, i due partiti guida delle due coalizioni, cioè DS da una parte e FI dall’altra, dimostrano una mancanza di carattere, di proposività, assolutamente scoraggiante. Forza Italia non è neanche un partito, ma un’organizzazione imprenditoriale che gira attorno a Berlusconi. I DS non sono riusciti negli ultimi anni a proporre una guida convincente. L’ultimo leader DS con un minimo di carattere è stato D’Alema, ma anche lì non è che si siano visti i fuochi d’artificio.

In questo scenario chi ha tutto da guadagnarci sono queli movimenti che hanno una forte caratterizzazione e che a mio avviso finiranno per erodere i voti dei due partiti principali. Li possiamo suddividere in tre categorie: i partiti agli estremi dell’arco costituzionale, quelli con una forte connotazione etnico-territoriale e quelli cattolici. Diventa facile a questo punto prevedere quali forze si svilupperanno all’interno del sistema partitocratico italiano e quali saranno i risultanti spostamenti di voti.


Già nelle prossime elezioni regionali del 2005 si dovrebbe vedere una tendenza che a mio avviso si consoliderà nel 2006, in occasione delle elezioni politiche, e che vedrà i partiti più piccoli ma legati a elementi distintivi forti crescere a scapito dei partiti maggiori, sia a destra che a sinistra.

I partiti di estrema sinistra come Rifondazione Comunista continueranno a crescere a scapito dei partiti moderati di sinistra. Analogamente quelli di estrema destra faranno lo stesso nei confronti della destra moderata, anche se qui l’emorragia sarà di dimensioni più contenute a causa dell’effetto cuscinetto di Alleanza Nazionale. D’altra parte Forza Italia vedrà sempre di più i voti spostarsi verso il centro, ovvero verso i partiti cattolici di centrodestra, così come quelli cattolici di centrosinistra cresceranno a scapito dei Democratici di Sinistra. Questi movimenti altereranno sempre di più gli equilibri all’interno delle due coalizioni rendendo ancora più difficile per i partiti che le guidano di riuscire a trovare un elemento distintivo capace di frenare l’emorragia di voti. Da questo punto di vista la sinistra sta messa peggio, dato che i Democratici di Sinistra dovranno subire l’attacco su due fronti là dove nella destra a cercare di contenere le perdite saranno due partiti: Forza Italia e Alleanza Nazionale.

Per quanto riguarda i partiti etnico-territoriali, la loro influenza si vedrà soprattutto nelle elezioni amministrative. In quelle nazionali essi serviranno solamente a fare da ago della bilancia, collegio per collegio, per la vittoria di questo o di quel candidato di centrodestra o centrosinistra. Solo in quelle regioni dove si dimostreranno molto forti potranno portare un loro candidato alla vittoria, ma alla fine il loro peso nel nuovo Parlamento sarà irrilevante. Discorso a parte merita la Lega, che dopo aver deluso molti elettori più acculturati e soprattutto dopo aver dimostrato in molte città del Nord di non saper governare meglio dei loro predecessori di altri partiti, rischia di disgregarsi in una serie di ruscelli e ruscelletti locali a tutto vantaggio di altre liste regionali ed etniche.

In pratica le prossime elezioni nazionali, che si terranno verosimilmente nel giugno 2006, vedranno dei flussi centrifughi di voti indebolire le due coalizioni a vantaggio dei movimenti estremisti, indebolire i partiti di maggioranza delle due coalizioni a vantaggio delle forze più moderate, un avvicinamento sempre maggiore delle forze del centro, tanto che si potrebbe ipotizzare nel giro di cinque anni la rinascita di un forte partito cattolico centrista, e la polverizzazione di forze come la Lega che finiranno per alimentare una nuova pletora di movimenti locali. In tutto ciò i Radicali probabilmente continueranno la loro politica di alleanze su specifiche iniziative, strategia vincente sul singolo progetto ma che non sarà mai in grado di portare a quella rivoluzione liberista che per anni il movimento ha sognato di poter realizzare. Se tutto ciò avverrà, un primo accenno dovremmo già vederlo nelle elezioni amministrative e regionali del 2005, anche se in questo caso i movimenti locali avranno ancora un ruolo predominante.

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Commenti (6) a «Cosa succederà alle prossime elezioni?»

  1. francifra ha detto:

    boh io so soltanto che farò la scrutatrice

  2. utente anonimo ha detto:

    Sì, è molto probabile che le cose vadano così, anche se alle Regionali tale situazione sarà poco evidente. Penso che alla fine, tutti i grandi partiti andranno in Tv a contare le regioni aggiudicate ed ognuno dei due schieramenti dirà di aver vinto e quindi nessuno che ha perso.
    Cosa diversa saranno le elezioni Politiche, che a contrario di quelle Regionali, saranno fondamentali per il nuovo assetto parlamentare, che a sua volta prima di dar vita ad un nuovo Governo e quindi ad una nuova (o vecchia) politica economica, ad una nuova (o vecchia) politica estera, ad una nuova (o vecchia) politica sociale, dovrà eleggere il nuovo Capo dello Stato.

    Tale elezione implica naturalmente una serie di incalcolabili giochi tensivi tra la Destra e la Sinistra, e certamente se veramente i partiti minori emergeranno da queste Elezioni, dovranno cercare di prendere possesso nella bilancia politica in mezzo, l’ago della bilancia, che deciderà se far scendere in giù il piatto della destra o quello della sinistra.
    Per ovvie ragioni, sono più propenso che i partiti minori che emergeranno di più, saranno quelli che daranno tara alla sinistra e non alla destra.

    Antonello Leone

  3. francifra ha detto:

    quasi tutte le immagini che ho sul blog le prendo da internet, basta cercare un po’..

    se vuoi chiedere altro, non farti scrupoli.

    Grazie del ‘MOLTO belle’

  4. evdea ha detto:

    Si! Finalmente… incute meno timore cosi’… ti viene da fermarti piu’ volentieri… Bravo…

  5. utente anonimo ha detto:

    Un popolo senza informazioni o maleinformato non vive più in democrazia, anche se può andare a votare.

    Ecco un esempio di TOTALE mancata informazione:

    A proposito della faccenda del “mostro bavoso”, insulto usato da Rinco Guzzanti su IL GIORNALE contro Romano Prodi ma piagnucolato dal piduista in “proficui affari con Cosa Nostra (sentenza Caltanisseta,2001) Berlusconi Silvio accusando falsamente l’UNITA’ di averlo usato contro la sua unta persona, Curzio Maltese suIL VENERDI’ di Repubblica, conclude:

    In un Paese normale un infortunio del genere segna il capolinea di una carriera, in Italia il rovesciamento della realtà costituisce la regola quotidiana.

    Il berlusconismo ha sdoganato nella propaganda politica un linguaggio da guerra civile ma incolpa la sinistra di fomentare l’odio.

    Un giornalismo di corte, al riparo del padrone, rovescia un continuo vmito di insulti di inequivocabile tono fascista sugli oppositori e al tempo stesso li condanna per “il tono ossessivo della polemica”.

    La TV pubblica è popolata di galoppini, come Bruno vespa e il Forbice della radio, che si arrogano il diritto di distribuire patenti di faziosità a chi non è come loro.

    I garantisti governativi hanno cercato di liquidare l’intero stato maggiore dell’opposizione con un goffo complotto, Telekom Serbia, fondato su testimonianze fasulle, eppure accusano l’opposizione di voler eliminare per via giudiziaria Berlusconi, che è stato invece processato per reati gravissimi e salvato solo grazie alla prescrizione e alla schifosa natura classista del sistema giudiziario nazionale.

    Perchè la giustizia italiana è spietata coi poveracci e servile con i potenti, per cui alla fine si può star sicuri che nulla accadrà ai Berlusconi o ai Tanzi.

    QUESTI SONO FATTI, NON INSULTI!

    Ma ora i poveri servi dovranno inventarsi che su Repubblica c’è scritto: BERLUSCONI E’ UN LADRO, UN PORCO, UN BAVOSO, UN MAFIOSO.

    ——————-

    Ben strano però. Perchè il premier Berlusconi è accusato con una 20 di CD-Rom di prove di essere esattamente quello che Repubblica “DOVREBBE INVENTARSI”.

    Provate, cittadini, a pensare ai titoli su nove colonne che avrebbero fatto LIBERO, IL GIORNALE, LA PADANIA, IL SECOLO se fosse Prodi inchiodato dalla caterva di prove che dimostrano che Berlusconi ha truffato lo Stato mentre govenava e ha frodato gli azionisti di Mediaset rubando gli utili societari!!!!!!!!!

    Chiudete gli occhi e pensate alle prime pagine!!!!!! Fatto?

    Bene, Repubblica mette un talloncino in prima pagina e l’articolo nelle pagine interne!

    PERCHE’???

    Non vogliono che… si sappia? E in che Paese stiamo vivendo????

    ernesto

  6. Dario de Judicibus ha detto:

    Ernesto, tu parli di prove evidenti.

    Io purtroppo non ho avuto la possibilità di studiare le carte dei vari processi direttamente. Non saprei neanche dove trovarle. Tutto quello che so è quello che dicono i giornali e le varie sentenze. Alcune di condanna, altre di stralcio, la maggior parte di assoluzione per prescrizione, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste.

    Troppo poco per dire quale sia la verità. Tu, su cosa basi le tue certezze?

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