Omeopatia: il rimedio che non esiste



Alcuni mesi fa il tribunale di Catania ha assolto Piero Angela dall’accusa di diffamazione avanzata dalla Società Italiana dei Medici Omeopatici per un servizio di Superquark del luglio 2000 che giustamente sottolineava come l’omeopatia non abbia alcuna validità scientifica.

Il tribunale ha infatti assolto Angela con la motivazione che l’omeopatia non ha appunto validità scientifica e che, se un programma televisivo di informazione scientifica afferma che non si tratta di una cura seria e che curarsi con essa è molto rischioso, non si può, per tale motivo, condannarlo per diffamazione.

Da notare che è la prima volta che in Italia un tribunale traccia il confine fra ciò che è scientificamente corretto e ciò che non lo è. Inoltre è la prima volta che in un processo penale in Italia si giudica se c’è stata diffamazione verso un rimedio, ovvero un concetto astratto quale è appunto l’omeopatia, piuttosto che nei confronti di una persona.

Nonostante questo la maggior parte della stampa, soprattutto molte riviste femminili e varie riviste pseudoscientifiche, continuano a presentare l’omeopatia come una pratica valida contro tutta una serie di disturbi e malattie.

Ci si dovrebbe aspettare un comportamento più attento e professionale da parte dei giornalisti, soprattutto da parte di quelli che lavorano per testate importanti o per canali televisivi di un certo rilievo, dato che il compito del giornalismo è quello di dare un’informazione precisa e veritiera, non di disinformare o di seguire mode e abitudini al solo scopo di vendere più copie. Purtroppo non è così, e il nostro Paese continua a vivere in un Medioevo culturale dal quale cellulari e digitale terrestre non lo porteranno fuori di sicuro.

Etichette: , , ,

Commenti (6) a «Omeopatia: il rimedio che non esiste»

  1. AcIdBuRnHaCk ha detto:

    nn sapevo ke adesso i giudici fossero anke medici e scienziati …..

  2. Dario de Judicibus ha detto:

    No, ma possono valutare i dati e le informazioni che medici e scienziati sono in grado di fornire a supporto di una serie di affermazioni. Ad ogni modo era stata l’Assiciazione dei Medici Omeopati a chiamare in causa il giudice, ovvero a chiederne un parere, quindi non si possono lamentare se questo parere non è a loro favore.

  3. utente anonimo ha detto:

    Il discorso è lungo…
    Posso dire solo che qui in Svizzera, da diversi anni, l’omeopatia così come altri tipi di “medicine alternative”, vengono rimborsati dalla Cassa malati ossia la mutua elevetica ( privata e obbligatoria).
    Personalmente non ho mai fatto ricorso all’omeopatia, dato che oltre al fatto che sia io che marito e figli ci ammaliamo raramente(forse anche perchè stiamo lontani dai medici e dalla chimica) preferisco curarmi in modo diverso.
    Ho comunque avuto modo di fare qualche esperienza determinante, sia con la naturopatia che con la medicina ufficiale e devo dire che tra le due preferisco senz’altro la prima!
    Oggi la tendenza è comunque quella di lavorare in modo sinergico, anche se questo cammino è rallentato a causa dell’arroganza e della diffidenza occidentale verso tutto ciò che non è “scientificamente e provato”, intendendo per scienza tutto ciò che può essere misurato secondo i nostri parametri(occidentali appunto, am fatti passare per universali!)
    Certo bisogna tutelarsi dagli abusi e va detto che ci sono tanti ciarlatani.
    Ma del resto anche tra i medici allopatici( leggasi: che considerano malattia i sintomi e non curano la radice) ci sono un sacco di incompetenti. E pensare che si considerava la professione medica “una missione”!
    Vorrei sottolineare che,omeopatia a parte, esistono vari approcci terapeutici (l’erboristeria, la medicina ayurvedica, tibetana, macrobiotica, etc.).
    Oggi i medici sono perlopiù dei tecnici, hanno ottimi strumenti diagnostici, ma spesso sanno solo distribuire ricette per arricchire le multinazionali farmaceutiche.
    E a differenza dei naturopati o anche dei medici di un tempo, hanno perso di vista il fatto che l’essere umano non è una semplice macchina ma è costituito d un insieme di vari fattori.
    Un medico una volta perlomeno osservava gli occhi di un paziente, la lingua, il colorito e già da quello capiva molte cose. Oggi che fa? Controlla sangue, urina e pressione: benissimo,per carità… Non intendo rinnegare i progressi della medicina, ma ripeto: un medico dovrebbe essere qualcosa di più di un tecnico, più o meno esperto.
    Certo bisogna dire che in caso di incidente oggi ti fanno dei ricami incredibili e i medici in quel caso possono ben essere definiti degli ottimi sarti!
    Per tutto il resto forse, bisognerebbe fare come nell’antico Giappone dove i medici venivano retribuiti solo a guarigione avvenuta…

  4. utente anonimo ha detto:

    Ho dimenticato di scrivere il mio nome utente:Lelen.

  5. Dario de Judicibus ha detto:

    Ciao Lelen

    Vedi, il problema non è quello di arroganza nei confronti di ciò che non è comprovato scientificamente, ma di proteggere chi, malato, ha il diritto di essere curato nel modo migliore possibile. Poi ognuno fa le scelte che crede. Tuttavia, se un rimedio non è comprovato, ovvero, se non esistono neanche dati seriamente convalidati sulla validità del rimedio, allora proporlo non vuol solo dire dare false speranze al malato e ai familiari, ma rischiare che il malanno peggiori per non essere intervenuti nel modo corretto.

    Vediamo di chiarire un punto. Se tu mi dici che mettendo foglie di lattuga sulla fronte passa il mal di testa e io sperimento la cosa su 100 malati di emicrania e la cosa funziona su 70, diciamo, non ha alcuna importanza che io comprenda fin dall’inizio perché: come scenziato accetterò tranquillamente il dato come fatto reale e raccomnaderò l’insalata. Poi magari, studiando la cosa, riuscirò anche a capire perché e magari scoprirò che l’insalata non centra nulla ma magari basta solo posare sulla fronte qualcosa di fresco e bagnato. Ma la maggior parte dei presunti risultati dei farmaci omeopatici sono assolutamente fasulli. I dati non sono il risultato di analisi serie, condotte in modo scientifico. Il metodo scientifico non cerca le cause o la verità: è solo un approccio disciplinato che in base ad alcuni principi determina o meno la riproducibilità di un evento ed eventuali relazioni causa-effetto. Dalle osservazioni si passa al modello, quindi alle previsioni, alla risperimentazione e così via.

    Se questo metodo non funzionasse, tutto ciò che ti circonda, dal computer che stai usando al bicchiere di plastica in cui bevi, non esisterebbe.

  6. utente anonimo ha detto:

    Grazie per la risposta, che grossomodo condivido.
    Vorrei comunque segnalare qualcosa di interessante a proposito di ricerca medica e scientifica:

    http://www.mednat.org/falsa_medicina.htm

    http://www.mednat.org/liberta_cura2.htm

Nessuna retrotraccia o avviso a «Omeopatia: il rimedio che non esiste»

Si prega di usare Facebook solo per commenti brevi.
Per commenti più lunghi è preferibile utilizzare l'area di testo in fondo alla pagina.

Commenti Facebook

Lascia una risposta





Nel rispetto delle apposite norme di legge si dichiara che questo sito non ha alcun scopo di lucro, non ha una periodicità prestabilita e non viene aggiornato secondo alcuna scadenza prefissata. Pertanto non può essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge italiana n. 62 del 7 marzo 2001. Inoltre questo sito si avvale del diritto di citazione a scopo accademico e di critica previsto dall'Articolo 10 della Convenzione di Berna sul diritto d'autore.