Barbara Alberti



Barbara Alberti: che pena questo pene!
di Marinella Saiu

Scrittrice di diversi talenti, funambola della parola e dei moti dell’anima, irriverente e scandalosa, loquace e inaccessibile, Barbara Alberti racconta la sua visione originale e realistica dei rapporti uomo-donna di oggi.

Vogliamo parlare di uomini?

Ma io piaccio solo alle donne! Voglio dire che sono apprezzata soltanto dagli amatori veri, mio marito per esempio, che quando riescono a capirmi si divertono e si affezionano. Con gli altri ho relazioni di lavoro e di amicizia. Non piacere agli uomini, però, non mi inorgoglisce perché è talmente banale!

Probabilmente capita a molte donne.

Si, appunto, per i motivi più banali: perché in queste momento siamo noi, schiave liberate, che viviamo, agiamo, respiriamo e osiamo. Loro, poveretti, sono in un canto. Adesso che non hanno più niente, hanno paura di perdere più che mai. Gli uomini delle nuove generazioni saranno fantastici perché anche loro saranno degli schiavi liberati, Questo intontimento non può durare più di due generazioni. L’uomo ha domato il brontosauro, è venuto a patto con la natura e prima o poi dovrà farlo anche con la donna.

Come si spiega questa crisi?

Quando il fallo era indiscusso era una grandissima cosa. Ora invece che gli uomini sono caduti dal banchetto, sono sconvolti dal cambiamento: le donne gli saltando addosso e si incazzano se non glielo danno. Noi li trattiamo come loro ci trattavano una volta. Le ragazze di 20 o 30 anni sono delle mutanti e io ne sono incantata: sono più svelte, più disinvolte, più gentili e sanno vivere. Un ragazzo si crea problemi che trent’anni fa non si sarebbe mai posto. Provo molta pena per i giovani maschi che devono affrontare non solo il mutamento femminile ma anche i padri che non invecchiano e che gli contendono le ragazze. Questo pene che, Viagra o non Viagra, non funziona a comando è la grande fregatura. Se una donna desidera è difficile che abbia un blocco. Quell’arnese, invece, magari ti lascia solo e ti abbandona con chi più ti piace. Del resto l’idraulica di quell’oggetto non è certo semplice e quindi direi che i maschi sono giustificati in partenza per questo grandissimo handicap che è l’erezione. Tutto ha sempre ruotato attorno al terrore dell’impotenza del maschio. Io sono sempre stata buonissima con gli uomini proprio in considerazione di questa disgrazia, perché la comprendo. Prima avevano lo scettro, ora, invece, è messo in discussione questo arnese che ti sputtana invece che gloriarti. E poi le antiche schiave che ti criticano… non vorrei essere al loro posto. Se fossi un maschio non lo darei a nessuno!

Quale sarà il futuro dei giovani?

Spero che sia solo un terremoto di assestamento e non si possono fare previsioni. Durante la guerra nei Balcani – che io ho vissuto come un disonore, perché una guerra ignobile, contro i poveri e di aggressione ingiustificata – ciò che mi ha sconvolto è l’indifferenza dei giovani. Lo stesso spavento che ho provato a vedere il 99% dei nostri giornalisti che, come sotto il fascismo, si adattavano per stare con i vincitori (ossia con il governo). Ma i giovani? Ho partecipato a tutte le manifestazioni del mondo e i giovanissimi erano molto pochi. L’impressione è che certi nobili slanci si siano persi, ma ciò non riguarda soltanto i maschi.

E le donne allora?

Noi donne abbiamo l’euforia dello schiavo liberato e abbiamo meno ego perché la nostra sessualità è segreta e siamo abituate a dare. I figli ti obbligano a dare: è una salute infinita. La donna nasce madre, il maschio figlio. E’ la natura. Ora a noi piacciono gli omosessuali. C’è qualcosa di misterioso e attraente in loro, perché hanno una terribile nostalgia della donna. Ci piacciono perché sono maschi due volte.

Comments (6) to «Barbara Alberti»

  1. utente anonimo says:

    Oggi il successo di una  opinion maker si misura dal numero di balordità che riesce a dire; unica condizione (per altro essenziale):
    che le stesse piacciano ai/alle  "fans" clienti-foraggiatori.

  2. utente anonimo says:

    Un minimo di reversing sull'articolo della Alberti:

    Che pena questa vagina! Una volta era la via per la perpetuazione della specie, era una cosa grande, adesso è ridotta a un organo concavo che, essendo per l'appunto un buco, puzza di piscio stantìo se non viene lavata dieci volte al giorno, senza contare i cinque giorni al mese in cui sanguina e diciamolo fa pure un po' schifo. Accanto alle perdite rosse ci sono poi, quelle bianche, gialle e verdine.
    L'umanità si è salvata perché il pene non ha occhi e naso. Solo grazie al pene e non poteva essere che così.

    Di tutti gli organi del corpo umano la vagina è quello più bislacco, visto che nel 50% dei casi non si lubrifica abbastanza per la funzione cui è stata destinata, costringendo noi poveri uomini a perdere tempo in lunghe e penose stimolazioni, e questo accade perché nel 75% dei casi è inadatta a procurare piacere alle donne.

    Le povere donne sono in crisi, perché ad avere a che fare con tutto ciò spesso gli uomini per il loro piacere – che è indispensabile affinché si abbia pagamento, estemporaneo o matrimoniale che sia – chiedono la bocca o il culo, prestazioni che la donna moderna, inadeguata per spirito e per mentalità al soddisfacimento maschile, non sa più erogare come si deve. E questo inadeguatezza non si gioca solo sul terreno sessuale, ma anche su tutto il resto, perché queste non sanno più far niente e non vogliono più far niente, avviandosi verso l'inutilità totale e generando così una ferita tremenda che sta spazzando via il femminile dal mondo.
    Hanno dato loro la pillola anticoncezionale ed hanno fatto credere loro che si erano finalmente “liberate”; adesso anche l’uomo ha le sue pillole, Viagra, Cialis e tante altre che non hanno fatto altro che acuire l’”invidia penis” che da generazioni e per millenni ha intriso di sudditanza psicologica queste povere donne.
    Povera Barbara, non sopporta l’idea che con una pillolina blu o gialla inghiottita a sua insaputa, qualsiasi uomo non ha nemmeno quella piccola dafaillance che al cospetto di una come lei sarebbe fisiologicamente più che giustificato. Mentre lei è costretta a chili di lubrificante così come tutte le femmine frigide che hanno un tilt comunicativo perpetuo con il loro organo così bislacco e impotente.
    Sì perché si continua a parlare a spoposito di impotenza maschile, quando da sempre la donna non ha deciso nulla sessualmente. Umanità, sessualità, procreazione, piacere sia dell’uomo che della donna sono racchiusi nella secrezione di una semplicissima molecola che provoca l’erezione. E se l’erezione non c’è cara Barbara non è l’uomo “sputtanato” ma la donna inesistente. “Non esistono uomini impotenti, Barbara, ma soltanto donne incapaci”, rammenta.
     Allora vedi in giro oltre a Barbara oceaniche torme di queste povere femmine ormai in crisi esistenziale che non sanno più cosa fare di loro stesse e soprattutto come accalappiare un maschio, accusando quest'ultimo della loro solitudine e tristezza esistenziale: alla quale purtroppo in queste condizioni non c'è e non ci sarà rimedio. 

      

  3. Tutti i commenti sono bene accetti, anche i più provocatori, qui (entro il limite del buon gusto). Non è mia abitudine censurare a meno che non si usi un linguaggio estremamente volgare. L'unica regola è firmarsi. Ho pubblicato gli ultimi commenti anche se anonimi ma gradirei che ci li ha fatti si firmasse. È una semplice questione di netiquette.

  4. overzero says:

    Cara Barbara ..che piacere trovarti su questa piattaforma..e che piacere leggerti…questo tuo post mi piace molto…sai..mi piace perchè da donna "domatrice" mi scatena un grande sorriso…è tutto vero ..l'uomo oggi è in grande difficoltà perchè non è più sicuro della sua virilità..mentre IO delle mia femminilità ne sono ben conscia…questo destabilizza loro …sentirsi dire …" io nn sono alla tua altezza" fa tenerezza…secondo me l'uomo deve guidarla la donna..non averne timore.

    Un saluto..
    OVERZERO

  5. utente anonimo says:

    ma il frustrato del primo commento?
    mi sa che di impotenza ne sai più di tutti dato l'accanimento.
    Se vuoi una macchina da pompini consiglio sempre di provare con l'aspirapolvere. Il mio pensiero va anche anche a quelle povere donne che oltre ad essere venute con te, si devono pure sentir dare delle "incapaci". Povere due volte!

    Alice

  6. @Alice Ho pubblicato il tuo commento perché questo è un blog liberista e quindi accetta le opinioni di tutti purché riportate nei modi dovuti. Inoltre ti sei firmata, cosa che pochi fanno. Tuttavia prendo spunto dalle tue parole per chiedere a tutti il rispetto di due semplici regole: (1) evitate attacchi personali, anche perché non conoscete davvero chi c'è dall'altra parte e quali sono i motivi delle sue opinioni (esperienze personali, sofferto, ecc…); (2) evitate di offendere, il che non vuol dire solo non usare parole forti, ma riferimenti personali di dubbio gusto.

    Si può contrastare, anche duramente, un'opinione, nel rispetto delle regole in questione. Ricordo che questo è un blog privato, quindi un po' come se vi avessi ospitato a casa mia. Il rispetto di quelle due semplici regole di educazione non presuppongono che dobbiate amarvi o rispettarvi l'un l'altro, ma che abbiate rispetto di chi vi ospita. Se non siete d'accordo, nessuno vi obbliga a stare qui: la rete è piena di siti e forum dove la gente si scanna senza neppure conoscersi. Non intendo aggiungere il mio alla lista.

    Grazie a tutti.

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